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CRITERI CANONICI PER UNA GUARIGIONE MIRACOLOSA
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Questi criteri sono essenziali, anche se sono solo uno degli elementi, tra tutti i criteri teologici, richiesti per il riconoscimento di un miracolo. Secondo DE SERVORUM BEATIFICATIONEM E BEATORUM CANONIZATIONE,

Liber IV, Pars I, Cap. VIII, n. 2, con Commentari fino alla fine del Caput. Autore: Cardinale LAMBERTINI Prospero, nel 1734, futuro Papa BENOIT XIV (1740-1758).

  • “Primum est, ut morbus sit gravis, et vet impossibilis, vet curatu difficilis”.

È necessario, prima di tutto, che la malattia sia grave e, o incurabile, o di trattamento casuale.

  • “Secundum, ut morbus, qui depellitur, non sit in ultima parte status, ita ut non multo post declinare debeat”.

 

Allora, l'affetto che è scomparso non deve aver raggiunto il suo stadio finale (di evoluzione); da allora, o subito dopo, avrebbe dovuto cessare da solo.

  • "Tertium, ut nulla fuerint adhibita medicamenta, vel, si fuerint adhibita, certum sit, ea non profuisse".

Occorre anche che non siano stati somministrati farmaci... o, se è dimostrato che sono stati prescritti farmaci, che non avrebbero potuto avere alcuna azione utile.

  • «      Quartum,     ut _cc781905- 5cde-3194-bb3b-136bad5cf58d_  sanatio    sit   _cc781905-5cde-3194-bb3b -136bad5cf58d_ subita,     et    momentanea  _cc781905 -5cde-3194-bb3b-136bad5cf58d_”.

In quarto luogo, la guarigione dovrebbe essere improvvisa e raggiunta in un istante.

  • « Quintum, ut sanatio sit perfecta, non  manca,  aut  concisa  ».

Anche questa guarigione deve essere perfetta e non incompleta o parziale.

  • “Sextum, ut nulla notatu digna evacuatio, seu crisi praecedat temporibus debitis, et cum causa; si enim ita accidat, tunc vero prodigiosa sanatio dicenda     non   erit,  sed     vel    ex  _cc781905-5cde-3194 -bb3b-136bad5cf58d_ toto,     vet     _cc781905-5cde-3194-bb3b -136bad5cf58d_      ex parte    naturalis _cc781905- 5cde-3194-bb3b-136bad5cf58d_         ”.

Inoltre, nessuna evacuazione o crisi, degna di nota, deve aver preceduto, a tempo debito e sotto la dipendenza di una causa (determinata, la cura); giacché, se così fosse, la guarigione non potrebbe davvero considerarsi prodigiosa, ma piuttosto naturale, in tutto o in parte.

  • «     Ultimum, ut sublatus  morbus non redeat   _cc781905-5cde-3194-bb3b -136bad5cf58d_ ”.

Infine, la malattia cancellata non deve ripresentarsi.

 

 

A dire il vero, è necessario che non ci troviamo in questo rapidissimo passaggio da uno stato di   malattia consolidata e grave, senza tendenza al miglioramento, ad uno stato di perfetta salute, certa e duratura, nessuna spiegazione medica o scientifica, naturale o abituale.

Ciò riconosciuto, non è ancora certo che la guarigione venga da Dio. È dall'insieme delle circostanze che circondano la guarigione che possiamo discernere la sua vera origine ed eventualmente classificarla come appartenente al divino soprannaturale, o preternaturale.

BENEDETTO XIV afferma che i "falsi miracoli" devono essere distinti dal vero "efficacia, utilitate, modo, fine, persona et occasione". (Caput. VII, n°14).

Ciò significa che "per quanto produce, per come sarà utilizzato, per i mezzi impiegati, per lo scopo perseguito, per l'interessato e per le circostanze dell'evento", non si deve riscontrare "nulla di frivolo, ridicolo, disonesto, vergognoso, violento, empio, superbo, ingannevole o difettoso”, a qualsiasi titolo; al contrario, deve essere «adatta, seria, orientata alla pietà, alla religione, alla santità». Quindi, senza dubbio, questo preternaturale non può essere diabolico (Caput VII, n. 15).

 

Questi criteri canonici non erano certo sconosciuti allo Studio medico di Lourdes all'origine.

Il suo primo medico stabile, il Dottore di Saint-Maclou, non aveva studiato, infatti, non solo medicina, ma anche filosofia e teologia!

È così che molto presto sono stati applicati alla ricerca del carattere miracoloso delle guarigioni osservate nella dinamica di Lourdes.

Del resto, se questi criteri erano richiesti dalla Chiesa cattolica di Roma per beatificare i servi di Dio e canonizzare i suoi beati, quanto più dovevano essere mantenuti quando si trattava dell'Immacolata Concezione, Maria Madre di Dio!

 

In modo tale che il rigore dei medici di Lourdes, la cui meticolosità nel corso dei secoli si è concentrata a sua volta sul carattere di guarigione istantanea, sulla relativa efficacia delle cure ricevute, sulla prova obiettiva della malattia osservata o sul ritardo della sorveglianza più o meno meno prolungato secondo l'affetto, questo rigore dunque non è mai stato trovato carente dalle varie Commissioni canoniche diocesane chiamate a pronunciarsi.

È il rispetto di questi criteri che ha fatto la serietà e l'obiettività dell'ex Bureau des Constatations; continua a guidare il Comitato Medico Internazionale di Lourdes, le cui conclusioni rappresentano tuttora la competenza che innesca e motiva tutti i successivi giudizi canonici, capaci di discernere i veri miracoli di guarigione legati all'intercessione della Madonna di Lourdes.

Lavoriamo insieme

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